Gli effetti del lockdown sulle scommesse sportive

L’analisi degli effetti del lockdown, legato all’emergenza Covid-19, sul settore delle scommesse sportive, a livello nazionale e internazionale, è stata al centro della riunione dell’Unità informativa scommesse sportive (Uiss), che si è svolta oggi a Roma, in videoconferenza, presso la Direzione centrale della polizia criminale.

L’organismo, presieduto dal direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi, ha il compito di prevenire e contrastare i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dello sport e delle scommesse sportive.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e della Federazione italiana giuoco calcio (Figc).

Nel suo intervento il vice direttore dell’Uiss, Stefano Delfini, che è anche direttore del Servizio analisi criminale, ha sottolineato l’importanza strategica della sinergia tra “law enforcement” e mondo dello sport, anche attraverso la condivisione di buone prassi e di iniziative finalizzate a sviluppare percorsi di “Integrity” per dirigenti, giocatori, tecnici del settore ai fini della prevenzione e del contrasto del fenomeno della corruzione nelle competizioni sportive.

Delfini ha poi evidenziato come nel corso dell’ultima stagione sportiva più del 50 per cento degli eventi rispetto ai quali sono pervenute segnalazioni di scommesse anomale sia stato relativo ad incontri disputati all’estero.

Il meeting è stato anche l’occasione per avviare progetti volti ad arricchire l’approccio internazionale al fenomeno nell’ambito di organismi di cooperazione delle Forze di polizia, quali Europol ed Interpol.

La posizione della LNPB sul divieto alla pubblicità delle scommesse

La Lega Nazionale Professionisti Serie B si associa alla preoccupazione espressa dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A in merito al contenuto del “Decreto Legge Dignità” e l’impatto sul calcio italiano delle norme che vietano la pubblicità da parte delle aziende di scommesse.

Nell’evidenziare la palese disparità rispetto alle altre nazioni in Europa e nel resto del mondo, dove tali divieti non esistono, si pone l’attenzione sulle negative conseguenze in termini di indotto e occupazione in Italia dovute all’introduzione di tale misura.

Nelle passate stagioni sportive la stessa Lega oltre che diverse società hanno sottoscritto un accordo di partnership con aziende del comparto betting, il quinto settore come investimenti nella classifica delle sponsorizzazioni di maglia nei sei principali tornei europei.

Analogamente alla Serie A, anche la Lega Nazionale Professionisti Serie B organizza da quattro stagioni, per tutti i calciatori e gli staff tecnici delle Prime Squadre e delle formazioni Primavera dei propri club, giornate di formazione contro il match-fixing, con evidenti effetti positivi sulla conoscenza del fenomeno per i propri tesserati. Iniziative di questo tipo vanno sostenute e moltiplicate, considerandole realmente utili per informare e prevenire.

La Lega Nazionale Professionisti Serie B è disponibile a partecipare ad un tavolo di lavoro con tutte le parti interessate, auspicando che il provvedimento già approvato possa essere opportunamente rivisto e correttamente indirizzato all’individuazione di soluzioni concrete che impattino realmente sul contrasto alla dipendenza da gioco e preservino inoltre l’occupazione e l’indotto del settore.

Leggi il comunicato stampa.