Venezia in chiaroscuro: 2 punti dai playout, 5 dai playoff

Venezia a due volti nel girone di andata: pur chiudendo con 8 punti in meno rispetto al giro di boa 2017/18, i lagunari hanno risalito la china con l’avvento di Zenga, che ha una media di 1,45 punti a partita. La classifica è corta e, se da un lato la formazione arancioneroverde è a 2 punti dalla zona playout, i playoff distano solo 5 lunghezze.  L’uomo in più è stato Di Mariano, 5 gol realizzati, che sono valsi 8 punti ai lagunari.

Spezia cooperativa del gol, Marino ha trovato la quadra

Diciotto punti su 26 al Picco, la vera forza della formazione di Pasquale Marino. Dopo un inizio altalenante, contraddistinto da successi in casa e sconfitte fuori, nel finale di girone è arrivata una certa continuità anche lontano dal proprio stadio, tanto è vero che lo Spezia ha chiuso l’andata avendo aperta una striscia positiva di 5 giornate. Dopo il Palermo (14), è – assieme a Hellas Verona e Benevento – la squadra cadetta che manda in gol più calciatori (12), ed ha un approccio alle partite molto concentrato, con 7 gol segnati nei primi 15’ di gioco (nessuno meglio nel torneo). Il tandem Okereke-Pierini gira a quota 9 gol fatti, ma il giocatore che ha portato più punti alla causa ligure è Crimi, a quota 6.

Per raggiungere i playoff la Salernitana deve risolvere il mal di trasferta

La partenza della Salernitana è stata sicuramente positiva ma nelle ultime 6 giornate i campani hanno rallentanto un po’, uscendo sconfitti 4 volte, totalizzando 4 punti e perdendo terreno dalla zona playoff. Dopo l’addio di Colantuono, la guida tecnica è stata affidata a Gregucci, che ha una media di 1,33 punti a partita. A fronte di un rendimento da vertice all’Arechi (20 punti in 10 partite), fa da contraltare lo 0 nella casella delle vittorie esterne (come la Cremonese). Arma in più della Salernitana il pacchetto arretrato: i difensori hanno infatti segnato 8 gol sui 21 totali (nessun reparto arretrato così prolifico nella Serie BKT 2018/19), con Casasola (3 centri) vice bomber della squadra – alla pari di Di Tacchio – dietro solo a Bocalon (a quota 5).

Foto di Nicola Ianuale.

Il miglior girone d’andata da 13 anni, Mancuso trascina il Pescara

Era dal 1995/96 che il Pescara non girava così in alto in classifica in B, allora fu campione d’inverno, ma alla fine del torneo gli abruzzesi mancarono la promozione in Serie A. La squadra di Pillon, a differenza di Palermo e Brescia, è partita forte (5 vittorie e 3 pareggi nelle prime 8 partite) poi una leggerissima flessione, per poi riprendersi con due vittorie di fila nelle ultime due gare del 2018. Trova la sua massima forza nei primi 15’ della ripresa, dove ha segnato 9 reti sulle 29 totali. Su tutti bomber Mancuso, 12 reti al giro di boa, 11 punti portati grazie ai suoi gol decisivi, mentre per quanto riguarda gli aspetti da sistemare, Bepi Pillon, 296 panchine ad oggi in B, dovrà lavorare sulla concentrazione a ridosso dell’intervallo: l’undici biancazzurro è infatti quello più distratto, al pari del Perugia, con 7 reti subite negli ultimi 15 minuti del primo tempo. Ultima curiosità: Marras è il giocatore più sostituito del torneo con 13 uscite anzitempo.

Foto di Massimo Mucciante.

Il Perugia ha trovato la sua identità, Nesta cerca il salto di qualità

Dopo un inizio passato a scaldare le gomme, il Perugia di Nesta ha trovato la quadratura del cerchio e ha chiuso il girone d’andata a quota 26 punti e in piena zona playoff. La grande forza del Grifone sta nel “Curi”, fortino capace di portare 19 punti alla causa biancorossa. Nesta però dovrà lavorare sulla concentrazione dei suoi negli ultimi minuti prima della pausa (7 gol subiti dal 31’ al 45’ inclusi recuperi, come il Pescara), ma potrà contara sulla qualità di uno degli attaccanti più interessanti della B: Luca Vido, 7 gol ed 8 punti portati alla causa umbra.

Palermo da record: campione d’inverno per il secondo anno di fila

Palermo campione d’inverno per il secondo anno consecutivo, quando i rosanero girarono a quota 39. Il titolo ha un valore importante, considerato che in 12 degli 14 campionati cadetti, tutti quelli a 22 squadre e con i 3 punti per vittoria, dal 2004/05 al 2017/18, chi ha girato per primo a metà stagione ha poi centrato la promozione (direttamente, o attraverso i playoff), un caso dei quali ha riguardato proprio l’anno scorso i rosanero, anche se quest’anno la marcia è decisamente migliore con 2,05 punti/partita contro l’1,86 dell’anno scorso al giro di boa. Con Stellone in panchina i rosanero sono a quota 29 punti in 13 incontri (nessuno dei quali perduto), con una media punti/gara di 2,23. Quella siciliana è la squadra più vittoriosa del torneo (10 partite), la meno battuta (1 sola volta), la difesa bunker con 13 sole reti subite ed una delle due ancora imbattuta in casa (assieme al Brescia), la cooperativa del gol con 14 marcatori diversi e da record anche per reti con panchinari subentrati a partita in corso (6). Singolare il dato dei secondi tempi rosanero, con 18 gol sui 31 totali firmati nella mezz’ora finale di gioco, recuperi inclusi, che hanno fatto guadagnare alla capolista 12 punti nelle riprese rispetto ai risultati del 45’. L’uomo in più è Falletti, riscoperto da Stellone: per lui 3 gol che sono valsi 7 punti ai rosanero.

A caccia di gol e attenzione in difesa: Bisoli ha la ricetta per il Padova

Il ritorno in cadetteria del Padova non è di certo stato semplice ma la via per la salvezza, per i veneti, è tutt’altro che compromessa. Servirà però un girone di ritorno invertendo un trend che vede i biancoscudati essere la squadra che vince di meno (2 partite) e, soprattutto, quella con la difesa più fragile (31 gol subiti, come Foggia e Carpi). Problema però anche in fase offensiva dove sono poche le soluzioni offensive (7 giocatori in rete, come Cittadella e Cosenza). L’altro aspetto su cui Bisoli, tornato in sella dopo la parentesi Foscarini, dovrà lavorare riguarda il calo di concentrazione dopo l’intervallo: 13 punti persi nei secondi tempi rispetto ai risultati del 45’, con 18 gol su 31 totali incassati nei 30’ finali di gara. Nota lieta, il buon impatto di Ravanelli, giocatore più decisivo con i suoi 4 punti portati alla causa veneta.

La cura Breda funziona, per la salvezza il Livorno si affida a Diamanti

Una partenza in salita per il Livorno, con l’avvicendamento in panchina tra Breda e Lucarelli dopo 10 partite, e poi la ripresa. La media attuale dei labronici è di 1,25 punti a partita ma, soprattutto, gli amaranto hanno lasciato la zona retrocessione e si ritrovano per il momento in quella play-out e sono reduci da 5 risultati utili consecutivi in chiusura del 2018. E’ stato determinante il ritorno di “Alino” Diamanti, 6 gol finora e 5 punti portati grazie alle sue reti determinanti.

E’ il Lecce la rivelazione dell’andata, Liverani sogna la promozione

La vera rivelazione del girone d’andata è il Lecce di Fabio Liverani, neopromossa in B e già al giro di boa nei quartieri alti della graduatoria. Massimo equilibrio di rendimento tra casa e fuori per i pugliesi, che girano a 30 punti, di cui 15 realizzati al Via del Mare e 15 in trasferta. Sugli scudi la coppia-gol La Mantia-Falco, che ha portato 17 punti su 30 giallorossi grazie ai loro gol determinanti (solo Donnarumma-Torregrossa con 19 hanno fatto di meglio). Se si vuole trovare il pelo nell’uovo, da correggere la concentrazione finale nelle gare, avendo i salentini subito 16 dei 23 gol totali nella mezz’ora finale di gioco.

Il collettivo è il segreto gialloblù, ma a Grosso serve continuità

Dopo qualche difficoltà iniziale, l’Hellas Verona ha ripreso la marcia verso le zone alte della classifica anche se, attualmente, per la classifica avulsa dovrebbe disputare i preliminari dei playoff ed ha 11 punti in meno rispetto al giro di boa della promozione in A 2016/17, quando fu campione d’inverno. Un avvio travolgente con 4 vittorie ed 1 pareggio nelle prime 5 partite, poi il momento di difficoltà con 4 sconfitte nelle successive 7 giornate, alla fine del girone d’andata la ripresa, con una striscia positiva che perdura da 6 giornate (3 vittorie e 3 pareggi). Non c’è un giocatore che spicca su tutti, ma la forza è il collettivo, prova ne sia che i calciatori che hanno portato più punti con i loro gol determinanti – 4 a testa – sono Di Carmine e Zaccagni, un attaccante e un centrocampista. In compenso sono 12 i marcatori diversi, 10 quelli che, grazie ad almeno un loro gol, hanno portato punti alla causa scaligera. Gialloblù scatenati prima dell’intervallo: nessuno segna come loro dal 31’ al 45’ inclusi recuperi (8 marcature).

Foto di Hellas Verona F.C.