Trapani, arrivano Dalmonte e Coulibaly

E’ già a Trapani da alcuni giorni e si allena con il resto del gruppo. Ora l’attaccante Nicola Dalmonte è anche ufficialmente un calciatore granata. Arriva al Trapani con la formula del trasferimento temporaneo fino a giugno, proveniente dal Lugano (ma di proprietà del Genoa).

Nato a Ravenna il 17 febbraio del 1997 è cresciuto nel settore giovanile del Cesena, società nella quale ha militato fino alla stagione 2017/18 collezionando 49 presenze e 5 gol, tra Serie A e B. A Settembre 2018 il passaggio al Genoa, raccogliendo, nella stessa stagione, quattro presenze. Nella stagione attuale, si trasferisce in prestito nella Super League Svizzera in forza al Lugano: un gol, contro il Basilea, in 10 partite giocate.

“Già in questi primi giorni mi sto trovando bene qui – ha detto Nicola Dalmonte -. Mi fa molto piacere tornare a lavorare con mister Castori e speriamo tutti assieme di raggiungere il nostro obiettivo, che è quello di mantenere la categoria.

Ho scelto Trapani perché il mister mi ha cercato  e sono contento di avere avuto questa opportunità. Sono convinto che si potrà fare bene sia come squadra, sia a livello personale.

Nella mia carriera finora ho giocato principalmente da esterno/attaccante. Mi piace partire sia dalla fascia sia giocare più verso la porta. Non ho mai segnato tanti gol, spero di iniziare a farlo adesso.

Ai miei nuovi tifosi chiedo solo di sostenerci dall’inizio alla fine. Noi ce la metteremo tutta per raggiungere il nostro obiettivo”.

Un ricordo importante sul piano personale lega Dalmonte al Trapani, “perché proprio al Trapani ho fatto il mio primo gol in Serie B”, ma aggiunge, sorridendo, “il Trapani però poi l’ha vinta quella partita”.

 

Mamadou Coulibaly approda al Trapani con la formula del trasferimento temporaneo fino al 30 giugno 2020.

Nato a Thiès, in Senegal, il 3 febbraio del 1999, inizia la sua carriera calcistica a Pescara nel 2017, esordendo dapprima nel campionato Primavera e poi in prima squadra in Serie A. Nel Luglio dello stesso anno viene acquistato dall’Udinese che lo cede in prestito al Carpi nel Gennaio del 2019: qui colleziona 16 presenze condite da 2 reti. Giunge al Trapani dalla Virtus Entella, squadra nella quale nella prima parte dell’attuale stagione sportiva non ha trovato molto spazio (2 presenze). Ora l’arrivo al Trapani, agli ordini di mister Fabrizio Castori, che lo ha allenato al Carpi.

“Sono contento di essere qui, perché conosco diversi compagni con cui ho già giocato e mi hanno parlato bene di Trapani. Conosco mister Castori, che l’anno scorso mi ha allenato e mi ha fatto giocare e crescere tanto – ha detto Coulibaly -.Sono qui per dare una mano alla squadra ed anche a me stesso, che in questi sei mesi ho giocato poco. Devo essere pronto e cercare di dare il massimo per la squadra.

Le mie carattestiche? Dicono la fisicità, ma io dico non solo. Con mister Castori lo scorso anno ho dimostrato di saper fare qualcosa anche con i piedi, lui è uno che ti fa giocare, non limita. Io ho sempre cercato di fare il massimo. Spero di poter dare al Trapani ancora di più di quello che ho dato al Carpi lo scorso anno.

Sabato sarà una partita complicata, difficile, ma giocheremo in casa e questo è importante. Siamo tutti a disposizione del mister, pronti a dare tutto per la squadra e per questa città. Io per primo mi impegno a dare il massimo, fino alla fine”.

Pizza, piadina e cappelletti: Dalmonte e Panico raccontano Cesena

Il biondo e il bruno. Peppe Panico e Nicola Dalmonte si presentano così. Se l’aspetto è diametralmente opposto, la simpatia è un minimo comune denominatore inconfondibile. Scoprire qualcosa in più della loro vita extra calcistica è un susseguirsi di risate, battute e grande allegria. Si prendono in giro quel giusto che non guasta, ma hanno anche quel pizzico di autoironia che rende il mix davvero irresistibile. Come quando Peppe racconta delle sue vacanze. “Non ho mai fatto un viaggio da solo, ma mi piacerebbe andare a Mykonos e Ibiza: due posti decisamente interessanti dal punto di vista culturale”. Ridono insieme, e allora Nicola aggiunge. “Per questa sosta di campionato sono stato qualche giorno in montagna con la mia fidanzata, e tu?”, Peppe subito replica: “Al Pineta”. Poi ci pensa: “E’ un museo di Milano Marittima”. E la risata a questo punto è generale.

Sono due anni oramai che giocano insieme e praticamente hanno anche lo stesso ruolo: entrambi esterni d’attacco, ma la rivalità – nonostante la giovane età – è una cosa che non conoscono. “In questo stadio ho fatto gol proprio su assist di Peppe”, spiega Nicola. “Mentre io qui ancor non ho segnato ma spero di farlo prima possibile”. Sì, anche perché se il compagno non ha un’esultanza particolare, Peppe Panico vorrebbe riportarsi la mano alla fronte con il gesto del saluto militare come ha fatto, ad esempio, contro la Francia nel corso dell’ultimo mondiale Under 20 che l’ha visto tra i protagonisti con la maglia dell’Italia. “Un’esperienza indimenticabile, perché indossare quei colori è qualcosa di unico. Poi avevo ancora il dente avvelenato con la Francia che ci aveva battuto all’Europeo l’anno prima”.

Mentre passeggiano per il prato dello stadio di Cesena ci sono 4 ragazzini del settore giovanile che li osservano. Li hanno riconosciuti, anche se su Panico hanno qualche dubbio. “Forse perché non sono abituati a vedermi con gli occhiali”, spiega l’attaccante. “Eh no, così non ti scambiano per Ciro Immobile”, aggiunte Dalmonte. “La somiglianza fisica c’è tutta, e anche in campo il ruolo non è poi così diverso, anche se Immobile segna di più e gioca più al centro dell’attacco”. Peppe racconta anche del suo incontro con il bomber della Lazio. “Prima al Genoa dove sono cresciuto come settore giovanile e poi in Nazionale, mi è capitato di vederlo. Gli ho anche chiesto una foto e gli ho raccontato degli sfottò dei compagni che mi dicevano di essere uguale a lui. Ecco perché qualche mese dopo, durante uno stage della Nazionale, ha chiesto a un amico comune se ci stava pure quello “che mi somiglia”. E’ stato un episodio davvero divertente”.

Dal campo alla lavanderia dello stadio dove Debora, la lavandaia storica del Cesena, li mette subito ai lavori forzati. “Vediamo se sanno piegare i vestiti, oramai sono grandi, vivono da soli e certe cose devono impararle”, spiega con un sorriso. I due si danno da fare e scherzano con Debora: “meglio che la non le diamo una mano, altrimenti facciamo solo disastri”.

Fuori dal campo, poi, Panico ha anche un’altra grande passione. “Mi piace molto la pesca. Quella nei laghetti artificiali”. Ma Nicola non lo ha mai accompagnato. “Lo capisco – aggiunge Peppe – perché magari può essere noioso stare lì due ore senza tirare su nulla. Ecco perché di solito vado con i miei amici vicino casa”. A proposito, se per Peppe la famiglia è lontana – le sue sono origini campane trapiantante nel basso Lazio – per Nicola la musica è tutt’altra. “Vivo vicino Ravenna, quindi a pochissimi chilometri da Cesena. Infatti ogni giorno dopo l’allenamento torno sempre a casa”. Inutile dire che i suoi genitori sono sempre presenti allo stadio “in casa e in trasferta”, ci tiene a precisare. “Ma anche mio padre mi segue sempre”, spiega Peppe. “Salvo le trasferte più lontane da casa, non se ne perde una”.

Intanto squilla il telefono. E’ arrivato un messaggio sulla chat Whatsapp di squadra. Peppe e Nicola hanno mandato una loro foto durante l’intervista. I commenti – molti dei quali irripetibili – sono tanti. Vedere per credere…