Super Insigne, il Benevento prenota la finale

Colpo grosso del Benevento, il Cittadella esce sconfitto dal Tombolato. Nell’andata della semifinale playoff di Serie BKT la Strega batte la formazione di casa per 2-1 e si avvicina sensibilmente alla qualificazione per il turno decisivo.
Forti del vantaggio conquistato durante la stagione regolare, il Benevento sigla il quarto successo stagionale ai danni del Cittadella (precedentemente due in campionato e uno in Coppa Italia). Partita frizzante nei primi minuti di gioco con il Benevento che per ben due volte colpisce il palo della porta difesa da Paleari. Al 3′ Coda, lanciato in profondita’, tira a botta a sicura ma centra il legno salvo poi veder il tutto vanificato dalla bandierina alzata dal guardalinee.
Poi quattro minuti piu’ tardi e’ ancora Coda a sfiorare il gol, questa volta con un destro piazzato dal limite con la palla che si ferma sul primo palo. Ma al 10′ l’incontro si sblocca ed e’ il Cittadella a trovare la prima rete sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti: cross in mezzo, Tello e Maggio si ostacolano e accomodano il pallone a Proia che con il destro non sbaglia e fa 1-0. Il Benevento al 21′ impegna Paleari in tuffo con un gran sinistro di Viola dalla distanza.

Nella ripresa la gara prende una svolta al 50′ con l’espulsione per doppia ammonizione proprio dell’autore dell’1-0 Proia. Bucchi, nel tentativo di aumentare il pressing, aumenta il peso offensivo inserendo Insigne: un cambio che paga al 76′ grazie a un clamoroso errore di Rizzo che, nel tentativo di appoggiare col petto a Paleari, regala palla all’avversario che solo davanti al portiere realizza l’1-1. Poi all’83’ Insigne scappa via sull’out di destra e mette in mezzo un cross perfetto per il colpo di testa di Coda che da due passi deposita in rete il pallone della vittoria. Nel finale ristabilita la parita’ numerica con l’espulsione di Armenteros ma il risultato non cambia: Benevento batte Cittadella e sabato prossimo al Ciro Vigorito c’e’ in palio la finale.

Foto Massimo Felicetti

Pasinato da Cittadella: divertiamoci con il Benevento

Giancarlo Pasinato è molto più dell’ex del Cittadella che seguirà al Tombolato la semifinale col Benevento. Infatti l’ala dello scudetto targato Bersellini è di Cittadella, ha iniziato nel Cittadella e concluso nel Cittadella. Ed è abbonato al Cittadella. Domani sera, nell’ambito dell’accordo fra Lega B e Aic sugli Ex calciatori in campo, vedrà arrivare la corazzata di Cristian Bucchi e a pensarci si sfrega già le mani.

Partiamo dalla fine o meglio dal futuro, che partita si aspetta?

‘Il Cittadella non è capace di aspettare l’avversario ma gioca, se poi gli altri sono più bravi… complimenti Il Benevento doveva farla da padrona in campionato ma ha avuto alti e bassi, tuttavia ha giocatori e qualità da vendere. Anche quella di Bucchi non è una squadra che aspetta e riparte, ma impone un metodo. Ci sarà da divertirsi’.

Quindi pronostico aperto?

‘Una gara da tripla, come si dice in questi casi. Difficile sbilanciarsi. Certo il Benevento sulla carta, per organico e anche per posizione in classifica, resta favorita. Ma come accaduto anche a Spezia chi l’ha detto che il Cittadella non possa fare lo sgambetto?’.

Chiaro. Facciamo un passo indietro. Torniamo a quel 1973, a quel Pasinato che giocava negli allievi e che ebbe la possibilità di esordire in prima squadra, e a quel signore, Angelo Gabrielli, che proprio in quell’anno ebbe l’intuizione di mettere insieme le due squadre più importanti del paese…

‘Era un uomo e un imprenditore illuminato. Ero giovane e allora non capivo la portata del progetto che c’era dietro alla fusione fra Olimpia e Cittadellese, all’idea che una città di 20mila abitanti se voleva pensare in grande doveva mettere insieme le proprie forze, partendo dalle due realtà calcistiche più importanti del territorio’.

Un altro piccolo sforzo con la memoria… Come nasce il Pasinato giocatore.

‘Dai campi dietro casa dove si giocava e ci si divertiva con gli amici. Poi un giorno un cugino mi disse: andiamo a provare? Da lì iniziai, prima come difensore poi a 14-15 anni quando mi formai fisicamente da giocatore di fascia’.

Quindi dopo lo scudetto nell’Inter, il campionato vinto in B con il Milan e con l’Ascoli di Mazzone è tornato a Cittadella… Affetto o che?

‘Direi un po’ caso e un po’ opportunità. Arrivavo da un brutto incidente che mi stava compromettendo la carriera. L’allenatore di allora, del Cittadella in Serie D, mi disse: ‘dai vieni ad allenarti con noi’. Non mi sembrava vero per me che vivevo di calcio. E allora iniziai a giocare con loro e vincemmo il campionato, fu Serie C2 la prima volta per il Cittadella fra i professionisti’.

Vede spesso il Cittadella?

‘E’ il secondo anno che faccio l’abbonamento, ho una scuola calcio, l’Union campo San Martino, che non mi permette di assistere alle partite al sabato. Ma con gli anticipi e i posticipi quest’anno sono stato fortunato. Vedo una società seria, che lavora con i giovani e fa le cose per bene. Una società che negli ultimi anni è stata in grado di mantenere la categoria e da tre arriva ai playoff, giocandoli bene’.