“Cara donna ti scrivo…” a Terni il primo atto

E’ partito oggi da Terni il tour per la presentazione nelle scuole di tutta Italia del volume “Cara donna ti scrivo…” edito dall’associazione senza scopo di lucro Cultura&Solidarietà. Ai ragazzi degli istituti superiori è stato chiesto di seguire il filo conduttore della differenza di genere per capire come sviluppare un rapporto sano.

All’incontro presso il Liceo Classico Artistico G.C. Tacito erano presenti, tra gli altri, Francesca Sanzone, vice direttore generale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Mauro Balata, presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B,  e la vice questore Katia Grange. Più di 200 gli studenti che hanno accolto Francesco Vivacqua e Nadia Mazzon, rispettivamente presidente e direttrice generale di Cultura&Solidarietà. Ha partecipato anche Fabio Moscatelli in rappresentanza di Stefano Ranucci, presidente della Ternana Unicusano.

Molte le domande degli studenti al termine della presentazione del libro: si è partiti dalla discussione sul calcio femminile fino ad arrivare alle difficoltà per le donne di trovare spazi dove allenarsi, passando per altri temi come il calcio scommesse, il campionato di calcio femminile e la minore attenzione dei media.

A margine dell’evento Francesco Vivacqua ha dato la notizia che il 26 aprile il volume verrà presentato a Palermo e il 27 a Cosenza, con una testimonial d’eccezione: Giusy Versace.

I libri sono stati donati da Cultura&Solidarietà e per averne copia e si può andare nel sito www.culturasolidarieta.it.

Nella foto un momento della conferenza stampa con il presidente della Lega B Mauro Balata con Francesca Sanzone, Roberta Bambini e Francesco Vivacqua

Balata: Puntiamo su giovani, italiani e a più mutualità

La Serie B “sta funzionando molto bene su tutti i fronti, e lo vediamo tutte le settimane. Abbiamo risultati che alcuni, anche stamattina, definiscono clamorosi, e questo significa che il livello è molto alto, che c’è molta attenzione, che è un campionato bello, che crea moltissimo interesse, un campionato vicino ai tifosi, al territorio, agli italiani, e questo come presidente di Lega mi fa, e ci fa essere, tutti molto orgogliosi”. Lo ha detto il presidente della Lega B, Mauro Balata, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia della ‘Hall of fame del calcio italiano’ a Firenze giunta alla 7ª edizione che ha visto, sul palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, premiate le 6 leggende votate dalla Giuria composta dai direttori delle testate sportive nazionali lo scorso 5 dicembre: Alessandro Del Piero (Giocatore italiano), Ruud Gullit (Giocatore straniero), Osvaldo Bagnoli (Allenatore italiano), Sergio Campana (Dirigente italiano), Bruno Conti (Veterano italiano), Elisabetta Vignotto (Calciatrice italiana), in un evento condotto da Ilaria D’Amico.

Noi vogliamo essere vicini alla gente, vogliamo essere vicini ai nostri tifosi, essere vicino al sociale, ed anche a chi soffre- ha proseguito il presidente della Lega B – Abbiamo fatto tante iniziative di solidarietà. Vogliamo che il calcio venga usufruito da tutti e venga considerata una cosa bella anche nella nostra società italiana”. E fra gli obiettivi futuri che la Lega di B si posta, il presidente Mauro Balata ha parlato di voler puntare su “giovani, italianità in primis. Poi abbiamo anche l’intenzione, e fra virgolette anche l’ambizione di porre un tema relativo alla crescita anche economica del nostro campionato in relazione a quello che il tema generale della mutualità. Su questo stiamo chiedendo a tutti una riflessione, noi abbiamo le idee molto chiare. Credo che sia un tema su cui c’è bisogno di dibattere a fondo ed in maniera approfondita nei prossimi mesi”.

Alla Hall of Fame, che rientra nelle celebrazioni dell’anniversario dei 120 anni della FIGC, erano presenti alcune tra le figure insignite del premio nelle stagioni scorse. Con loro, tra gli altri, anche il Commissario Straordinario della FIGC Roberto Fabbricini, i Sub Commissari Alessandro Costacurta e Angelo Clarizia, il Direttore Generale e Vice Presidente UEFA Michele Uva, l’attuale tecnico della Nazionale Luigi Di Biagio con il Team Manager degli Azzurri Gabriele Oriali, il Vice Segretario UEFA Giorgio Marchetti, il Membro dell’Esecutivo FIFA Evelina Christillin e il Membro d’Onore della FIGC Antonio Matarrese. Ha fatto gli onori di casa il sindaco di Firenze Dario Nardella. Riconoscimenti alla memoria di questa edizione sono stati assegnati a Stefano Farina, Italo Allodi, Renato Dall’Ara, Arpad Weisz e Azeglio Vicini.

La ‘Hall of Fame’, istituita nel 2011, è allo stesso tempo un luogo ideale, una galleria di campioni e personaggi che hanno dato lustro al movimento calcistico italiano resa visibile una volta l’anno con la consegna del riconoscimento durante una cerimonia ufficiale e un luogo fisico all’interno del Museo del Calcio di Coverciano, dove conservare e tramandare, attraverso i cimeli donati dai protagonisti che ne fanno parte, la memoria storica del football italiano. Ad oggi ne fanno parte 76 leggende che hanno scritto la storia del calcio italiano.
 

Nella foto il presidente Balata con Ruud Gullit, uno dei premiati

Ancora Vido, l’Under festeggia col 29 del Citta

La Serie B dà nuovamente il suo contributo alle Nazionali italiane, con oltre 15 giocatori in campo fra Under 20 e Under 21 ma anche con i gol di Vido, Cittadella, e Marchizza del’Avellino.

Under 21 – Primo successo per Alberico Evani con l’Italia Under 21 nella sua brevissima esperienza alla guida degli azzurrini in sostituzione di Luigi Di Biagio. E primo successo anche nella storia dell’Under 21 in Serbia: a Novi Sad finisce 0-1 con gol dell’attaccante del Cittadella Vido, che era già andato a segno contro la Norvegia. Una vittoria pesante se si considera che la Serbia è a punteggio pieno nel proprio girone di qualificazione agli Europei con sei vittorie in altrettante gare.

Under 20 – Italia Under 20 sconfitta 3-2 dalla Svizzera nell’ultimo incontro del torneo ‘8 Nazioni’, la manifestazione che ha raccolto quest’anno l’eredità del torneo ‘4 Nazioni’ e che per la prima volta ha visto la partecipazione delle nazionali di otto paesi. Non bastano agli azzurrini le reti di Marchizza, difensore dell’Avellino, e Bonazzoli attaccante e della Spal.

Balata a Wembley – Poi la Nazionale maggiore. Davanti agli occhi del commissario della Figc Roberto Fabbricini e al presidente della Lega B Mauro Balata, Wembley si dimostra ancora portafortuna per l’Italia che non perde nello stadio londinese dal 1977. 1 a 1 il risultato finale con l’Inghilterra, maturato grazie al rigore all’87’ segnato da Insigne per fallo rilevato dal Var su Chiesa. Tecnologia che anche in questo caso si è dimostrata fondamentale per la giusta applicazione del regolamento. Inglesi in vantaggio al 26’ del secondo tempo con Vardy, più lesto rispetto ai nostri Parolo e Rugani a sfruttare un calcio di punizione battuto da Lingard al limite. Pareggio giusto in virtù anche di una nazionale, guidata da Luigi Di Biagio, che nel finale si è riversata in attacco per cercare il pareggio.

 

Nella foto La Presse Vido festeggiato da Evani

Vido-gol: l’Italia pareggia con la Norvegia davanti a Balata

Finisce 1-1 l’esordio sulla panchina dell’Italia Under 21 per Alberigo Evani. Il match amichevole in vista dei prossimi europei di categoria, disputato contro i pari età norvegesi, ha visto protagonisti 5 calciatori che si stanno mettendo in luce nella Serie B ConTe.it. Proprio da uno di questi è arrivato il gol azzurro che ha raddrizzato un match messosi male dopo una leggera indecisione di Meret (anche lui volto noto del campionato cadetto vista la splendida stagione scorsa conclusasi con la storica promozione in A della Spal), Luca Vido infatti ha siglato una bellissima rete da vero attaccante d’area di rigore al minuto 66, dopo soli 6 minuti dalla realizzazione di Bjordal.

Al Curi, sede scelta per la prima partita del nuovo corso degli azzurrini, presente anche il numero uno della Lega B, Mauro Balata, per seguire da vicino il cammino dei tanti giovani su cui la serie cadetta punta sempre, a conferma di quanto la Serie B ConTe.it sia, ancora una volta, una base solida ed una fucina di talenti per il movimento calcistico nazionale.

Nella foto La Presse l’esultanza azzurra con Vido e Cerri protagonisti.

Le congratulazioni della Lega B a Gaetano Miccichè

Appresa la notizia dell’elezione come presidente della Lega Serie A, la Lega B, con il presidente Mauro Balata, il direttore generale Paolo Bedin, i club associati e tutta la struttura, si congratula con Gaetano Miccichè e porge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo numero uno della massima divisione.

 

Foto La Presse

Consiglio direttivo di Lega B a Milano

Consiglio direttivo oggi di Lega B nel quale si è parlato di budget, di date playoff e di un portale riservato alle società, così come indicato dal presidente Mauro Balata all’interno del proprio programma elettorale. L’incontro segue quello che si è svolto una settimana fa sempre a Milano nella sede di via Rosellini. Le decisioni saranno ratificate nella prossima Assemblea di aprile che verrà convocata nei prossimi giorni. Allo stesso modo, sempre nella prossima Assemblea, si discuterà in merito alle riflessioni e valutazioni svolte dal Consiglio in ordine al pregio e al valore che ha oggi il prodotto calcio Serie B.

Gli auguri della Lega B alla Figc

120 anni di magie, emozioni e successi. Tanti auguri Figc e orgogliosi di farne parte’. Il presidente della Lega B Mauro Balata, con il direttore generale Paolo Bedin e i club associati, ricordano con queste parole la ricorrenza di quel 15 marzo 1898, quando fu costituito il Comitato che qualche giorno dopo, il 26 marzo a Torino, darà vita alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. ‘Da allora – ricorda il presidente Balata – la Figc è cambiata, è cresciuta, si è strutturata per essere al passo con i tempi. Non è solo la colonna del calcio italiano, il buon padre di famiglia dal quale tutte le componenti non possono prescindere, né soltanto l’organizzatrice del Club Italia, fra i più titolati a livello mondiale; la federazione – continua Balata – è infatti anche politica sportiva, rapporto con il terzo settore, condivisione di gioie con gli appassionati di tutta Italia. E’, per concludere, una delle poche realtà, l’unica se ci focalizziamo sul calcio, capace di unire tutto il Paese. Quindi tanti auguri a una Federazione giovane, nello spirito e nella voglia di rinnovarsi’.

 

Foto La Presse

Balata: ‘La tragedia di Astori ci impone una riflessione’

La tragedia che ha colpito Davide Astori, il Var e le riforme del campionato al centro dell’intervista al presidente della Lega B Mauro Balata, intervenuto oggi nella trasmissione di Radio Rai, ‘La Politica nel pallone’, condotta da Emilio Mancuso. ‘Quando sono stato informato della tragedia – racconta Balata alla domanda sulla decisione di ieri di fermare il campionato di B – sono rimasto particolarmente scosso e in cuor mio avevo già pensato che sarebbe stato giusto sospendere per rispetto di un giocatore, di un papà, di un marito, di un figlio e del suo club, la Fiorentina… Mi sono subito messo in contatto con i club che ieri disputavano i posticipi e con il Commissario della Figc Fabbricini, ho poi sentito anche il presidente Malagò, anche lui provato e addolorato. Abbiamo quindi deciso come Lega di rinviare le nostre partite”.

Che fare? Come migliorare il livello di sicurezza degli atleti? La Lega B fra l’altro ha una Commissione medico scientifica, presieduta da Francesco Braconaro, nata per analizzare il contesto sanitario delle 22 società associate e che si è data quale obiettivo lo sviluppo qualitativo, l’approfondimento e sviluppo di tematiche e criticità: ‘Ovviamente si deve andare sempre più nella direzione di un costante monitoraggio della salute dell’atleta – sostiene Balata – ma si impone anche una riflessione sull’impegno dei giocatori che diventa sempre più pressante dal punto di vista fisico. Sul nostro livello medico in Italia abbiamo un profilo di eccellenza e si sta facendo il massimo possibile’.

Il Var. Tema attuale dopo il via libera dell’International board, che andrà ratificato dal Consiglio della Fifa a metà marzo, per l’introduzione ai prossimi mondiali. ‘Cosa faremo in B? – continua Balata – Stiamo facendo approfondimenti su aspetti di sostenibilità economica, in particolare stiamo raccogliendo dati in relazione all’eventuale adeguamento dei nostri impianti che molte volte andrebbero adattati a questa tecnologia. Io sono fortemente convinto che vada impiegato anche nel nostro campionato che è un campionato importante’. A questo proposito Balata lancia un appello: ‘Aiuta gli arbitri, è uno strumento di trasparenza e un dissuasivo per i comportamenti antisportivi: io lo voglio e ce la sto mettendo tutta, ma abbiamo bisogno dell’appoggio di Aia e Federazione, ne ho già parlato con il commissario della federazione Fabbricini’.

L’ultima domanda è sul campionato e sulle possibili novità per la prossima stagione: ‘Anche su questo ci sono approfondimenti in corso, certamente vogliamo rendere più appetibile anche per i tifosi il nostro campionato. Già quest’anno abbiamo avuto un grande riscontro di pubblico, oltre a risultati imprevedibili e molto equilibrio; ora vogliamo certamente migliorare laddove è possibile’.

 

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La Lega B in visita all’Ospedale Bambino Gesù di Roma

‘Un grande progetto che coinvolga il Bambino Gesù e la Serie B’. Con questa promessa, scambiata con il segretario generale Francesco Avallone e la responsabile Fundraising Comunicazione Sociale della Fondazione Bambino Gesù Cynthia Russo, si è conclusa la visita del presidente della Lega B Mauro Balata all’ospedale pediatrico della Capitale. L’incontro si è svolto per buona parte della sua durata nella ludoteca, ‘il luogo dove si metabolizza e si supera il dolore’ ci dice la Russo, in cui il numero uno della seconda lega nazionale ha consegnato palloni Kappa ufficiali del campionato, album e figurine della collezione Calciatori Panini ma anche materiale sportivo della B Italia, la rappresentativa Under 21 della Lega B.

Tutto questo a corredo della donazione fatta dalla Lega alla Fondazione e quale premessa del progetto, continuativo e strutturale, che ora le due parti studieranno, a tavolino, per dare un seguito all’evento di questa mattina.

Leggi il Comunicato stampa

Nella foto un momento della visita

Bellini: Ascoli, la mia casa

Presidente Bellini, lei è nato ad Ascoli, l’ha lasciata per costruire un impero, poi però non si è dimenticato delle sue origini…

Sono sempre stato un grande tifoso della squadra della mia città, fin da piccolo. Quando sono tornato con mia moglie ad Ascoli per la luna di miele la prima cosa che ho fatto è portarla al Del Duca per vedere una partita’.

Francesco Bellini è proprietario dell’Ascoli Picchio dal 2014, da quando cioè rilevò il club dal fallimento della precedente gestione. Da allora il suo impegno è via via cresciuto all’interno della società, passando dal 40% al 90% di oggi. In questo mese in cui è tornato in Italia, lasciando momentaneamente in Canada il suo impero economico nel ramo della ricerca farmaceutica, ha avvicendato tutta una serie di impegni su temi che gli stanno particolarmente a cuore: il rinforzo della squadra, attraverso il mercato di gennaio, la questione stadio, aperta con il Comune, e la gestione della società partendo dagli investimenti sul settore giovanile, come dimostra il terzo posto nel campionato Primavera.

Cosa l’ha mossa quattro anni fa a comprare il club?

La stessa motivazione che mi ha portato a prendere delle terre in questo territorio e a creare diverse società. Fare impresa partendo dalle passioni, come dimostrano le mie aziende agricole nate dall’amore per la natura e per lo stile di vita che essa può garantire. Tornando all’Ascoli, il presidente Benigni aveva già provato in passato a vendermi la società, così come da tempo si conosceva il mio interessamento per quella che da giovane era la mia squadra del cuore. Quindi il fallimento e l’arrivo, insieme a me, di altri soci ha reso tutto più semplice. Ricordo che c’era gente che piangeva di felicità e questo non lo posso dimenticare, in una città impoverita fortemente dalla recessione. Ricordo anche le promesse delle istituzioni, alcune delle quali non sono state rispettate’.

E il primo pensiero è stato creare il Picchio village…

Mancavano le basi di una società, come ad esempio un centro di allenamento. Abbiamo messo insieme un pezzo dopo l’altro e oggi abbiamo una struttura all’avanguardia. Questo investimento è andato di pari passo con quello sulle giovanili, che come ogni investimento all’inizio produce perdite, ma nel tempo crea utili. E in questo a oggi posso dire che siamo stati bravi. Anche perché una città come Ascoli non è in grado di finanziare una squadra di B e, dunque, trovare talenti, venderli e con gli introiti finanziare la gestione societaria diventa fondamentale. Poi è normale che i tifosi vogliano risultati immediati. Tutto ciò è comprensibile, accetto le critiche, facciamo degli errori, accetto tutto, ma l’importante è non ripetere lo stesso errore due volte. Oggi l’Ascoli è una squadra giovane, non sta conseguendo i risultati che mi aspettavo per una serie di fattori, su tutti l’aver perso per molti mesi il giocatore su cui abbiamo costruito la squadra, Favilli. E lo abbiamo perso contemporaneamente ad altri titolari in un periodo in cui era impossibile rimediare sul mercato”.

A proposito della crescita di giovani, cosa ne pensa della Lega B e del nuovo corso del presidente Mauro Balata che vuole rendere questo ruolo ancora più centrale nelle politiche della Lega?

Io penso che stia andando nella direzione giusta e che questa azione possa essere funzionale per ottenere maggiore ricavi da distribuire alle società. Oggi le proprietà si trovano ancora nella condizione di ripianare le perdite, quindi incentivare ulteriormente il coraggio dei club nel far giocare i giovani, così come nelle previsioni di questa presidenza, mi trova d’accordo’.

Com’è il suo rapporto con Ascoli e gli ascolani?

‘Ho un buon rapporto con la città e con i tifosi. I problemi semmai sono altrove e mi riferisco con le istituzioni che anni fa al momento dell’acquisto promisero diverse cose che poi non si sono realizzate. Prendiamo ad esempio la realizzazione della tribuna laterale, sono mesi che viene rinviata l’apertura. Ora mi hanno parlato della prossima estate, il risultato comunque vada è che stiamo giocando in uno stadio che non è da Serie B’.

Che differenza trova tra lo sport oltreoceano e lo sport in Italia?

La mentalità imprenditoriale. Là si tratta di business, qui maggiormente di passione, di un qualcosa che è connaturato con la cultura di un popolo e di una nazione. Tuttavia le cose stanno necessariamente cambiando anche da noi. Inoltre le spese in Italia sono condizionate dall’enorme mole di tasse che c’è nel nostro Paese e dalla burocrazia, che c’è ovunque ma che da noi è opprimente’.

Un’ultima battuta sull’Ascoli?

Io, mia moglie, i miei ragazzi siamo tutti molto attaccati all’Ascoli; per noi è come una famiglia, i giocatori sono dei figli e la città è la mia casa’.