Ascoli, un gol verso la salvezza

Vittoria importante in chiave salvezza per l’Ascoli, che centra il secondo successo in tre partite battendo 1-0 il Bari nell’anticipo della 33/a giornata del campionato di Serie B ConTe.it interrompendone la striscia positiva. Pronti-via e i padroni di casa passano in vantaggio al 5′ con Buzzegoli il cui missile sul primo palo trafigge l’incolpevole Micai. Immediata la replica tre minuti più tardi degli ospiti, che sfiorano il pareggio con un colpo di testa di Cissè. I bianconeri insistono e in un paio di occasioni vanno a un passo dal raddoppio prima con Varela poi con Monachello. La gara è ricca di occasioni da un lato e dall’altro e al 26′ è Nenè a mancare il gol dell’1-1. Sul finire del primo tempo i protagonisti sono i due estremi difensori Micai e Agazzi. Nella ripresa è sempre l’Ascoli a creare le palle gol migliori, al 10′ con Monachello e al 33′ con Addae, ma la gara resta in bilico fino alla fine. Il Bari però non riesce a insidiare la difesa dei padroni di casa ed esce sconfitto dal match del ‘Del Duca’.

 

Nella foto La Presse il gol partita di Buzzegoli

L’Ascoli acciuffa lo Spezia nel finale

L’Ascoli acciuffa in pieno recupero lo Spezia (1-1) nell’anticipo della 32/a giornata della Serie B ConTe.it. I marchigiani salgono così a 30 punti dando continuità dopo il successo ottenuto sulla Ternana Unicusano, mentre i liguri avanzano a 42 ma mancano l’aggancio Carpi e Parma in zona playoff, prolungando un digiuno di vittorie che dura ormai da un mese. La prima emozione arriva al 10′, quando Forte in girata colpisce il palo ad Agazzi battuto. Gli ospiti si salvano e al 41′ si ritrovano anche in superiorità numerica per l’espulsione di Mora, che paga un colpo proibito a Pinto – non sfuggito al direttore di gara – sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nonostante l’uomo in meno lo Spezia nella ripresa passa in vantaggio al 25′ grazie al gol di Marilungo su assist di Lopez. Nel finale l’Ascoli si getta in attacco e, dopo un colpo di testa innocuo di Monachello al 40′, in pieno recupero trova un insperato pareggio con Varela, che beffa un Manfredini non esente da colpe con una conclusione dal limite dell’area.

 

Nella foto La Presse Forte fra due avversari

Aggressione Ascoli, la solidarietà della Lega B

E’ con fermezza che la Lega B condanna l’aggressione di questa notte ai giocatori dell’Ascoli, Parlati e Venditti, aggrediti con pugni e schiaffi come riportano le cronache di oggi, e le minacce rivolte al resto della squadra.

Un episodio di violenza che nulla ha a che fare con il calcio e con la Serie B, che da sempre promuove valori di rispetto e di tolleranza, un fatto fra l’altro controproducente per una squadra in difficoltà di classifica che invece ha bisogno dell’affetto dei tifosi, come del resto dimostra la stragrande maggioranza della tifoseria bianconera.

Il presidente Mauro Balata, in rappresentanza della Lega B, esprime la sua solidarietà al proprietario dell’Ascoli Picchio Francesco Bellini, alla dirigenza, alla squadra e allo staff tecnico.

Ascoli, out Bianchi e Martinho

Sono 23 i bianconeri convocati da Mister Cosmi al termine della seduta di rifinitura che la squadra ha svolto stamane al Picchio Village: prime convocazioni in cadetteria per il portiere Novi (Colantonio è in Primavera) e per l’attaccante Danilo Ventola. Avranno rispettivamente i numeri 47 e 39.

Questa la lista completa:

Addae, Agazzi, Baldini, Buzzegoli, Carpani, Castellano, Cherubin, Clemenza, De Santis, Diop, D’Urso, Ganz, Gigliotti, Kanoute, Lanni, Lores Varela, Mignanelli, Mogos, Monachello, Novi (n. 47), Padella, Pinto, Ventola (n. 39).

Indisponibili: Bianchi, Favilli, Martinho, Mengoni, Rosseti, Venditti.

Squalificati: nessuno.

Diffidati: Bianchi, Kanoute.

Foto La Presse.

Ascoli, ancora out Mengoni, Rosseti e Venditti

Sono 22 i bianconeri convocati da Mister Cosmi al termine della seduta di rifinitura, che la squadra ha svolto stamattina al Picchio Village alla presenza del Presidente Bellini: non recuperano Mengoni, Rosseti e Venditti che fino ad oggi hanno lavorato a parte.

Questa la lista:

Addae, Agazzi, Baldini, Bianchi, Buzzegoli, Carpani, Castellano, Cherubin, Clemenza, De Santis, D’Urso, Ganz, Gigliotti, Kanoute, Lanni, Lores Varela, Martinho, Mignanelli, Mogos, Monachello, Padella, Pinto.

Squalificati: nessuno.

Diffidati: Bianchi.

Indisponibili: Favilli, Mengoni, Rosseti, Venditti.

Foto La Presse.

Bellini: Ascoli, la mia casa

Presidente Bellini, lei è nato ad Ascoli, l’ha lasciata per costruire un impero, poi però non si è dimenticato delle sue origini…

Sono sempre stato un grande tifoso della squadra della mia città, fin da piccolo. Quando sono tornato con mia moglie ad Ascoli per la luna di miele la prima cosa che ho fatto è portarla al Del Duca per vedere una partita’.

Francesco Bellini è proprietario dell’Ascoli Picchio dal 2014, da quando cioè rilevò il club dal fallimento della precedente gestione. Da allora il suo impegno è via via cresciuto all’interno della società, passando dal 40% al 90% di oggi. In questo mese in cui è tornato in Italia, lasciando momentaneamente in Canada il suo impero economico nel ramo della ricerca farmaceutica, ha avvicendato tutta una serie di impegni su temi che gli stanno particolarmente a cuore: il rinforzo della squadra, attraverso il mercato di gennaio, la questione stadio, aperta con il Comune, e la gestione della società partendo dagli investimenti sul settore giovanile, come dimostra il terzo posto nel campionato Primavera.

Cosa l’ha mossa quattro anni fa a comprare il club?

La stessa motivazione che mi ha portato a prendere delle terre in questo territorio e a creare diverse società. Fare impresa partendo dalle passioni, come dimostrano le mie aziende agricole nate dall’amore per la natura e per lo stile di vita che essa può garantire. Tornando all’Ascoli, il presidente Benigni aveva già provato in passato a vendermi la società, così come da tempo si conosceva il mio interessamento per quella che da giovane era la mia squadra del cuore. Quindi il fallimento e l’arrivo, insieme a me, di altri soci ha reso tutto più semplice. Ricordo che c’era gente che piangeva di felicità e questo non lo posso dimenticare, in una città impoverita fortemente dalla recessione. Ricordo anche le promesse delle istituzioni, alcune delle quali non sono state rispettate’.

E il primo pensiero è stato creare il Picchio village…

Mancavano le basi di una società, come ad esempio un centro di allenamento. Abbiamo messo insieme un pezzo dopo l’altro e oggi abbiamo una struttura all’avanguardia. Questo investimento è andato di pari passo con quello sulle giovanili, che come ogni investimento all’inizio produce perdite, ma nel tempo crea utili. E in questo a oggi posso dire che siamo stati bravi. Anche perché una città come Ascoli non è in grado di finanziare una squadra di B e, dunque, trovare talenti, venderli e con gli introiti finanziare la gestione societaria diventa fondamentale. Poi è normale che i tifosi vogliano risultati immediati. Tutto ciò è comprensibile, accetto le critiche, facciamo degli errori, accetto tutto, ma l’importante è non ripetere lo stesso errore due volte. Oggi l’Ascoli è una squadra giovane, non sta conseguendo i risultati che mi aspettavo per una serie di fattori, su tutti l’aver perso per molti mesi il giocatore su cui abbiamo costruito la squadra, Favilli. E lo abbiamo perso contemporaneamente ad altri titolari in un periodo in cui era impossibile rimediare sul mercato”.

A proposito della crescita di giovani, cosa ne pensa della Lega B e del nuovo corso del presidente Mauro Balata che vuole rendere questo ruolo ancora più centrale nelle politiche della Lega?

Io penso che stia andando nella direzione giusta e che questa azione possa essere funzionale per ottenere maggiore ricavi da distribuire alle società. Oggi le proprietà si trovano ancora nella condizione di ripianare le perdite, quindi incentivare ulteriormente il coraggio dei club nel far giocare i giovani, così come nelle previsioni di questa presidenza, mi trova d’accordo’.

Com’è il suo rapporto con Ascoli e gli ascolani?

‘Ho un buon rapporto con la città e con i tifosi. I problemi semmai sono altrove e mi riferisco con le istituzioni che anni fa al momento dell’acquisto promisero diverse cose che poi non si sono realizzate. Prendiamo ad esempio la realizzazione della tribuna laterale, sono mesi che viene rinviata l’apertura. Ora mi hanno parlato della prossima estate, il risultato comunque vada è che stiamo giocando in uno stadio che non è da Serie B’.

Che differenza trova tra lo sport oltreoceano e lo sport in Italia?

La mentalità imprenditoriale. Là si tratta di business, qui maggiormente di passione, di un qualcosa che è connaturato con la cultura di un popolo e di una nazione. Tuttavia le cose stanno necessariamente cambiando anche da noi. Inoltre le spese in Italia sono condizionate dall’enorme mole di tasse che c’è nel nostro Paese e dalla burocrazia, che c’è ovunque ma che da noi è opprimente’.

Un’ultima battuta sull’Ascoli?

Io, mia moglie, i miei ragazzi siamo tutti molto attaccati all’Ascoli; per noi è come una famiglia, i giocatori sono dei figli e la città è la mia casa’.

Ascoli, non recuperano Cherubin e Mengoni

Sono 23 i bianconeri convocati da Mister Cosmi al termine della seduta di rifinitura che la squadra ha svolto stamane al Picchio Village. Non recuperano Cherubin e Mengoni che ieri hanno accusato rispettivamente un affaticamento al quadricipite e un risentimento alla caviglia. Assente annunciato Rosseti, che prosegue il programma di allenamento differenziato.

Addae, Agazzi, Baldini, Bianchi, Buzzegoli, Carpani, Castellano, Clemenza, De Santis, D’Urso, Ganz, Gigliotti, Kanoute, Lanni, Lores Varela, Martinho, Mignanelli, Mogos, Monachello, Padella, Perri, Pinto, Venditti.

Squalificati: nessuno.

Diffidati: Bianchi.

Indisponibili: Cherubin, Favilli, Mengoni, Rosseti.

Spettatori in aumento, la sfida di Cosmi e il Parma di Scala: on line B Magazine

Torna il B magazine, la rivista ufficiale della Lega B, con un nuovo numero ricco di contenuti e di storie. Stavolta si parla dell’incremento degli spettatori allo stadio, con Bari, Parma e Cesena a fare da traino, senza tralasciare “l’effetto Stirpe” a Frosinone, che ha portato quasi 25.000 spettatori in più rispetto allo scorso anno a questo punto del campionato.
In una Serie B ConTe.it che regala gol a grappoli, ecco una top 7 storica con le partite più prolifiche nella storia della cadetteria impreziosita dal racconto del Brescia del 1951, vittorioso 12-0 contro l’Anconitana, nella partita con il record di segnature che resiste anche ai giorni nostri.
Oltre questo, c’è anche la nuova avventura di Cosmi, raccontata dall’allenatore dell’Ascoli in una lunga intervista, con l’obiettivo salvezza che vorrebbe dire tanto dopo un girone d’andata non proprio esaltante per i bianconeri, e ci sono le statistiche, di squadra e individuali, dell’anno solare 2017.
C’è poi il capitolo seconde divisioni in giro per l’Europa, con un paragone tra le varie prime della classe nei maggiori campionati.
Spazio, naturalmente, per il Campionato Primavera 2 Tim che sta mettendo in mostra molti futuri talenti del calcio italiano.
Infine la storia del Parma di Nevio Scala che nel 1990 conquistò dapprima la Serie A e, subito dopo, la Coppa Italia.

Leggi il nuovo numero di B Magazine.

Ascoli, 24 i calciatori convocati

Sono 24 i bianconeri convocati da Mister Cosmi per la gara di domani pomeriggio col Cittadella, la prima del girone di ritorno. Torna a disposizione Mengoni e recupera De Santis. Assenti gli infortunati Baldini D’Urso, Favilli e Mignanelli.

Questo l’elenco completo:

Addae, Bianchi, Buzzegoli, Carpani, Castellano, Clemenza, De Feo, De Santis, Florio, Ganz, Gigliotti, Lanni, Lores Varela, Martinho, Mengoni, Mogos, Monachello, Padella, Parlati, Perri, Pinto, Ragni, Rosseti, Venditti.

Squalificati: nessuno.

Diffidati: nessuno.

Indisponibili: Baldini D’Urso, Favilli e Mignanelli

Baldini dalla bici al pallone: B Marzio è ad Ascoli

Tutta colpa di una ruota bucata. Ma certe volte non tutti i mali vengono per nuocere. Sì, perché il futuro di Enrico Baldini sarebbe stato nel ciclismo. D’altra parte suo padre il ciclista lo faceva per davvero, ma per far divertire i suoi due figli aveva anche un grosso campo di calcetto nel giardino di casa. “Non si poteva certo giocare 11 contro 11, ma c’erano le porte e così ho iniziato a tirare i primi calci al pallone. E poi è stato calcio tutta la vita”. Enrico lo racconta con un sorriso sornione, quello di chi sa bene che alle volte il destino è scritto fin dal principio.

Da casa è andato via quando era poco più che un bambino, per andare nelle giovanili dell’Inter. “Il primo anno a Milano è stato durissimo perché sentivo molto la mancanza di casa e della mia famiglia”, ma per fortuna c’era il calcio, la passione della sua vita, quella che ancora oggi lo accompagna e che lo ha portato a diventare un calciatore professionista. Da due anni è di proprietà dell’Ascoli e la sua carriera è tutta nel segno del 24 settembre. “In quella data nel 2016 ho fatto il mio esordio in B, e il 24 settembre del 2017 ho realizzato il mio primo gol tra i professionisti”, ma il giorno non è l’unico comune denominatore. “Sia quest’anno che l’anno scorso, la nostra avversaria era il Cesena”.

A 21 anni oramai Enrico ha imparato a vivere da solo “anche se mio padre viene a trovarmi quasi tutte le settimane”, e il suo “piatto” preferito è il tiramisù della mamma. “Come lo fa lei non lo fa nessuno: credo che l’ingrediente segreto sia l’amore che ci mette. Me lo spedisce quando può, io lo conservo in freezer e all’occorrenza lo tiro fuori”. Per il resto dei pasti, poi, ci pensa Filippo Florio, suo compagno di squadra. “E’ specializzato nel risotto ed è il mio cuoco di fiducia. Praticamente mi prepara da mangiare ogni giorno”. E non c’è da stupirsi perché Ascoli per Enrico è diventata una seconda famiglia: scherza con il magazziniere, prepara il caffè ai compagni nel centro sportivo del Picchio Village e ha perfino un saluto tutto personale con il match analist, una sorta di rito fisso che compiono all’inizio di ogni giornata di lavoro.

Ma oltre al calcio c’è di più. “Mi piacciono il basket e il tennis. Roger Federer è uno dei miei grandi idoli, mentre per la pallacanestro seguo molto l’Nba, ma non ho un giocatore o una squadra di riferimento: mi piace guardare le partite in tv, sono un vero spettacolo”. E poi ci sono i viaggi. “La meta dei sogni è rappresentata dalle Maldive, perché mi piace la vacanza in totale relax. Non ci sono ancora stato, ma ho già in mente di andarci quanto prima. Nell’ultimo anno ho fatto un po’ di mare tra Sardegna e Fuerteventura. E poi a casa, perché lì non può mai mancare un po’ di riposo”. A Massa, nella sua Toscana, dove ogni estate viene sempre richiamato dagli amici storici per infinite partite di calcetto sulla spiaggia. La bicicletta è oramai solo un lontano ricordo, come quella ruota bucata che non lo ha rallentato, anzi.