‘Facciamo la formazione’ fa tappa a Reggio Emilia

Appuntamento questa mattina con i calciatori della Reggiana nell’ambito del progetto “Facciamo la Formazione”, programma formativo organizzato dall’Associazione Italiana Calciatori insieme alla Lega B, che nasce con l’obiettivo di preparare gli atleti in attività a carriere professionali dopo il termine dell’esperienza calcistica professionistica, sviluppando competenze e conoscenze del mondo del lavoro con un particolare riferimento a quello sportivo.

Il progetto, giunto quest’anno alla sua nona edizione, affronta diverse tematiche improntate alla formazione di un profilo personale e professionale a trecentosessanta gradi: dal Diritto Sportivo al Marketing, dalla Comunicazione alla Psicologia.

In videoconferenza, capitan Paolo Rozzio e compagni hanno seguito la “lezione” del Vicepresidente vicario AIC Umberto Calcagno dal titolo “Professione calciatore” – principi di diritto sportivo e norme contrattualistiche.

Quest’anno, vista la situazione emergenziale e le conseguenti limitazioni alla mobilità, gli incontri, nell’ottica di una sempre massima attenzione verso la tutela della salute degli associati, si svolgono on line. Il ciclo di incontri proseguirà nei prossimi giorni con altre società della Serie BKT e Lega Pro.

La Lega B e l’Aic premiano i migliori Under 15 e Under 16

La speranza, la gioventù e la fiducia nel futuro contro la tristezza e i problemi causati dal Covid. Quest’annata purtroppo è stata caratterizzata da eventi che hanno segnato il mondo intero ma, pur serbando la massima sensibilità e il massimo rispetto per le vittime di questa tragedia, la speranza di un ritorno alla normalità è una voglia condivisa e la ripartenza non può che cominciare soprattutto, e in modo responsabile, dai giovani.

È con questo spirito che la Lega B e l’AIC hanno voluto premiare i migliori Under 15 e Under 16 delle squadre iscritte alla Serie BKT nonostante i loro campionati siano finiti anzitempo e, soprattutto, non sia stato possibile scendere in campo con le rispettive rappresentative della B Italia per le manifestazioni internazionali “We Love Football” e “Torneo della Pace”.

Nel corso della stagione, per la prima volta nella storia della rappresentativa della Lega B, è infatti stato chiesto direttamente ai protagonisti di scegliere i migliori calciatori del torneo, nonché il miglior allenatore, attribuendo un grande senso di sportività e di responsabilità ai giovani calciatori e ai loro tecnici. Le preferenze espresse avrebbero dovuto portare alla scelta dei nomi dei convocati per i due tornei, purtroppo saltati.

Ecco allora che Lega B e AIC hanno comunque voluto consegnare loro una targa commemorativa oltre ad uno zainetto ed una maglietta della B Italia.

I migliori calciatori Under 15 della stagione sportiva 2019/2020 sono:

il portiere del Benevento Esposito, il terzino destro Oddi del Frosinone, i centrali Marrone e Gallo, rispettivamente di Benevento e Salernitana, il terzino sinistro Benvenuto dello Spezia, a centrocampo Ripani del Pescara e Cipolla e Russo del Frosinone, dietro le punte il trequartista Primavera del Pescara e in attacco la coppia Di Serio, della Juve Stabia, e D’Andrea del Frosinone. Miglior allenatore Fusaro del Benevento.

Per quanto riguarda gli Under 16 la formazione è composta da:

Bolletta dell’Ascoli tra i pali, Barsi dell’Empoli sulla corsia di destra, al centro della difesa la coppia Riccio-Scipione del Benevento e del Pescara. Ancora sanniti sulla fascia sinistra con il terzino Sena. A centrocampo troviamo Parisi e Prisco, sempre del Benevento, e Leoncini del Frosinone, accompagnato dal compagno giallazzurro Selvini, trequartista. In attacco Altamura e Vignato, rispettivamente dell’Ascoli e del ChievoVerona. L’allenatore di questo team è Mancini del Pescara.

Integrity tour a Frosinone, lotta al match fixing

C’è un secondo campionato al quale le 20 Società della Serie BKT partecipano ogni anno: è la competizione nella quale i club cadetti si confrontano sui temi del contrasto al “match fixing” (manipolazioni sportive), attraverso la partecipazione alle sessioni formative che coinvolgono tutti i tesserati delle prime squadre, dei settori giovanili, degli staff tecnici e i dirigenti.

Con questi obiettivi la Lega B, l’Istituto per il Credito Sportivo e l’Associazione Italiana Calciatori, con il contributo del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, presieduta dal Prefetto Vittorio Rizzi, hanno organizzato l’Integrity Tour, un progetto che entra in tutti gli spogliatoi delle prime squadre e delle giovanili dei club del campionato di Serie BKT nella stagione 2019/2020.

Il programma, tenuto dal personale di Lega B e AIC, vuole formare gli atleti sui temi dell’integrità e della lotta alla corruzione nel calcio, con particolare riferimento alle scommesse sportive. I rischi personali e del club dal punto di vista penale, civile e sportivo sono stati al centro del confronto di oggi nell’undicesima tappa di questo tour, a Frosinone, dove in mattinata si è svolto l’incontro con la prima squadra e, a seguire, con le giovanili alla presenza anche del presidente della Lega B Mauro Balata, del Primo Dirigente della Polizia di Stato Stefano Delfini e di Alessandro Bolis, responsabile Marketing e Sviluppo commerciale Istituto credito sportivo.

Un percorso che la Lega B condivide con chi da sempre persegue e condivide gli stessi valori e le stesse finalità, come l’Istituto per il Credito Sportivo, unica banca pubblica del Paese per il sostegno allo Sport e alla Cultura, leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva grazie alla tradizione e all’esperienza consolidata in oltre sessant’anni di attività, e l’Associazione Italiana Calciatori, l’Organizzazione che dal 1968 tutela ed assiste i calciatori professionisti e dilettanti. Con la tappa di Frosinone la squadra si compone di un altro importantissimo tassello, quello della Direzione Centrale Polizia Criminale con il Servizio Analisi Criminale rappresentato dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Stefano Delfini, che ha illustrato le funzioni e le attività dell’Unità Informativa Scommesse Sportive e del Gruppo Investigativo Scommesse Sportive. Si tratta di due Organismi costituiti da rappresentanti delle Forze di Polizia, dell’Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli e del mondo dello sport proprio per prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali nel settore e per sensibilizzare rispetto alla tematica del match–fixing (manipolazioni sportive).

Il momento di formazione prevede due interventi nell’ambito di ciascun incontro: uno sui profili normativi e regolamentari in tema di violazione del divieto di scommesse, di illecito sportivo e conseguentemente dell’omessa denuncia e uno sulle conseguenze e le fattispecie concrete derivanti dai comportamenti dei tesserati.

Balata – “Ringrazio il Frosinone Calcio e il presidente Stirpe per l’ospitalità in questa struttura all’avanguardia. Circa l’Integrity, la responsabilità che si ha nei confronti dei tifosi, della maglia e della tradizione del club a cui si appartiene impone l’adozione di anticorpi e di un allenamento continuo e metodico della conoscenza, un esercizio che va praticato con la medesima intensità e impegno di quello che si effettua quotidianamente nei centri sportivi. Ecco perché questo tour fra i club della Serie BKT non è solo un progetto importante ma addirittura strategico per le venti società del nostro campionato”.

Delfini – L’Unità Informativa Scommesse Sportive e il Gruppo Investigativo Scommesse Sportive da anni operano per la prevenzione e la repressione della manipolazione degli eventi sportivi con particolare riguardo alla tematica delle scommesse illecite. Riteniamo di estremo interesse il Progetto “Integrity” che ha lo scopo di diffondere i valori della legalità e della lealtà nello sport. Tali principi possono essere rafforzati attraverso l’interscambio informativo tra gli attori delle competizioni sportive, le istituzioni e le Forze di Polizia rappresentate all’interno dei due Organismi costituti presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale. La sinergia operativa unitamente allo scambio e alla condivisione delle informazioni risulta fondamentale per elaborare strategie efficaci volte a potenziare l’attività di prevenzione al fenomeno della corruzione e delle scommesse illecite nelle competizioni sportive.

 

Nella foto un momento dell’incontro con la prima squadra. Il presidente della Lega B Mauro Balata con a fianco Alessandro Bolis e, a destra, Stefano Delfini

Il presidente Balata: “anche il Ministero con noi per la lotta al match fixing”

Durante la visita odierna all’Agenzia di stampa Italpress, il presidente della Lega B, Mauro Balata, ha avuto modo di fare il punto sulle attività portate avanti dalla Serie cadetta e sui progetti futuri. In particolare, tra le varie cose, il numero uno della Lega B ha voluto confermare l’impegno per combattere il fenomeno del match fixing, svolto attraverso l’Integrity Tour insieme a Ics e Aic, che ha intenzione di rendere ancora più efficace: “Continuiamo a portare avanti questa nostra iniziativa facendo riunioni nelle sedi della società, trasmettendo questo messaggio di contrasto anche ai giovani calciatori nei confronti di uno dei problemi più grandi che ha non solo il calcio, ma lo sport in generale”.
Nell’occasione, Balata ha anticipato una novità: “Nelle prossime riunioni, a partire dal mese di gennaio, avremo con noi, perché’ stiamo definendo un accordo in tal senso, anche un ulteriore asset, l’unità informativa di contrasto alle scommesse sportive creata con un decreto del Ministro dell’Interno e che opera attraverso lo stesso ministero. Un proprio dirigente, il dottor Delfini, sarà presente alle nostre riunioni per dare un messaggio ancora più forte per cercare di far capire come il match fixing, e soprattutto le scommesse illegali, siano un male che va estirpato dalla competizione calcistica”.

Parte l’Integrity tour, l’impegno della Serie BKT contro il match fixing

C’è un secondo campionato al quale le 20 Società della Serie BKT partecipano ogni anno: è la competizione nella quale i club cadetti si confrontano sui temi del contrasto al “match fixing”, attraverso la partecipazione alle sessioni formative che coinvolgono tutti i tesserati delle prime squadre, dei settori giovanili, degli staff tecnici e i dirigenti. Un impegno di etica e responsabilità per salvaguardare i valori dello sport e per tutelare la passione dei tifosi attraverso la conoscenza delle norme e dei regolamenti, presupposto necessario affinché sia le regole di gioco che quelle di comportamento vengano rispettate

Con questi obiettivi la Lega B, l’Istituto per il Credito Sportivo e l’Associazione Italiana Calciatori, hanno organizzato l’Integrity Tour, un progetto che entrerà in tutti gli spogliatoi delle prime squadre e delle giovanili dei club del campionato di Serie BKT nella stagione 2019/2020.

Un percorso che la Lega B condivide con chi da sempre persegue e condivide gli stessi valori e le stesse finalità, come l’Istituto per il Credito Sportivo, unica banca pubblica del Paese per il sostegno allo Sport e alla Cultura, leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva grazie alla tradizione e all’esperienza consolidata in oltre sessant’anni di attività, e l’Associazione Italiana Calciatori, l’Organizzazione che dal 1968 tutela ed assiste i calciatori professionisti e dilettanti.

Il programma, tenuto dal personale di Lega B e AIC, vuole formare gli atleti sui temi dell’integrità e della lotta alla corruzione nel calcio, con particolare riferimento alle scommesse sportive. I rischi personali e del club dal punto di vista penale, civile e sportivo sono dunque al centro del confronto che avrà quale sua prima tappa Veronello, dove alla mattina è previsto l’incontro con la prima squadra e nel pomeriggio una replica con le giovanili del ChievoVerona.

Il momento di formazione prevede due interventi nell’ambito di ciascun incontro: uno sui profili normativi e regolamentari in tema di violazione del divieto di scommesse, di illecito sportivo e conseguentemente dell’omessa denuncia, e uno sulle conseguenze e le fattispecie concrete derivanti dai comportamenti dei tesserati.

Balata – “La responsabilità che si ha nei confronti dei tifosi, della maglia e della tradizione del club a cui si appartiene impone l’adozione di anticorpi e di un allenamento continuo e metodico della conoscenza, un esercizio che va praticato con la medesima intensità e impegno di quello che si effettua quotidianamente nei centri sportivi. Ecco perché l’Integrity tour non è solo un progetto importante ma addirittura strategico per le venti società del nostro campionato”.

Abodi – “Dobbiamo collaborare intensamente e con continuità per un sistema più sano nel quale le persone, ai vari livelli, vengano scelte non soltanto per le qualità tecniche o professionali, ma anche per quelle personali e morali. L’obiettivo è il miglioramento del contesto sportivo, nel quale è potenzialmente a rischio quotidiano la sua integrità, minata dal doping farmacologico, e amministrativo, oltre a quello degli illeciti sportivi.  In questo ambito di costruzione della credibilità e della reputazione, l’allenamento della conoscenza e delle coscienze diventa determinante quanto quello fisico. Il Credito Sportivo intende assumere un ruolo sempre più attivo, non solo attraverso lo sviluppo delle infrastrutture fisiche, ma anche e soprattutto attraverso quelle immateriali: l’educazione, la formazione e l’informazione. L’integrità del calcio inoltre, garantisce non solo l’essenza del gioco stesso, ma ne tutela anche il valore economico. Come banca pubblica del Paese vogliamo poter contare su un sistema finanziariamente ed eticamente solido proiettato al futuro, garantendone così la stabilità nel tempo”.

Facciamo la formazione, al via la quinta edizione

Nel pomeriggio a Cittadella, presso lo stadio Tombolato, si svolgerà il primo incontro di “Facciamo la Formazione”, programma formativo riservato a calciatori in attività, staff tecnici e dirigenti delle squadre che militano in squadre del Campionato 2019-2020 della Serie BKT.

Obiettivo del progetto, ideato ed organizzato congiuntamente da AIC e da Lega B, è preparare i calciatori a carriere nel mondo del calcio dopo il termine dell’esperienza calcistica professionistica, partendo dalle competenze acquisite.

Dopo le positive esperienze degli anni scorsi la quinta edizione parte dunque dal Veneto per fare tappa poi nelle prossime settimane a Chiavari dove a sedersi sui banchi saranno i calciatori della Virtus Entella. L’ottimo riscontro delle passate edizioni ha portato AIC ad estendere “Facciamo la Formazione” anche ad altre categorie nella volontà di coinvolgere il maggior numero di tesserati possibile.

Il corso fornirà una preparazione specifica per ricoprire alcune importanti “nuove” figure all’interno di un club, partendo da un approccio di approfondimento generale propedeutico a qualsiasi professione manageriale, per arrivare ad analizzare le singole posizioni.

“Quello della formazione – dice il presidente della Lega B Mauro Balataè un momento importante per i calciatori, almeno quanto l’allenamento in campo. Si potranno infatti acquisire conoscenze, partendo dall’esperienza come atleta, necessarie alla fase professionale che fa seguito alla carriera agonistica”.

“Il progetto rappresenta un’opportunità unica ed è utile per la formazione di dirigenti e atleti – spiega Damiano Tommasi, presidente AIC – La formazione è la base, ma anche la strada migliore per migliorare la consapevolezza dei diritti, dei doveri e delle responsabilità di chi vive il nostro ambiente”.

Spezia, prima del match col Perugia premiato Lazzaro

Prima dell’inizio del match contro il Perugia, lo Spezia ha premiato Nunzio Lazzaro, ex calciatore dei liguri ospite al Picco nell’ambito del progetto organizzato dall’Aic e dalla Lega B “Ex calciatori in campo”.

L’ex attaccante ha vestito la maglia bianconera 62 volte realizzando 37 reti e contribuendo in maniera decisiva al doppio salto dalla D alla C1 dal 2008 al 2011.

Caloroso l’applauso del pubblico ligure che ha abbracciato un giocatore molto apprezzato e che si è sempre speso per difendere i colori degli “aquilotti”.

“L’inviato AIC sul campo”, la Serie BKT insieme agli ex calciatori

La prima giornata della Serie BKT è alle porte. Assieme al torneo cadetto prenderà il via anche il progetto “L’inviato AIC sul campo”, ideato dall’associazione italiana calciatori in collaborazione con la Lega B, che prevede il coinvolgimento diretto di ex giocatori con la loro presenza allo stadio per le partite del campionato.

Il progetto nasce dalla disponibilità della Lega B di allargare le proprie attività agli ex calciatori e, per AIC, ha un valore anche più ampio: quello di far tornare gli “ex” materialmente sul campo e far raccontare loro storie ed esperienze che hanno vissuto durante la carriera.

Il progetto lanciato con la Lega B partirà venerdì 23 agosto alle 21 con l’anticipo Pisa – Benevento e vedrà la partecipazione dell’ex calciatore Claudio Desolati.

Nel dettaglio, ecco tutti gli “inviati” per il primo turno di campionato:

Pisa – Benevento | Claudio Desolati

Ascoli – Trapani | Emidio Oddi

Cittadella – Spezia | Giancarlo Pasinato

Crotone – Cosenza | Luigi De Rosa

Virtus Entella – Livorno | Franco Paleari

Salernitana – Pescara | Gennaro Iezzo

Venezia – Cremonese | Francesco Benussi

Empoli – Juve Stabia | Andrea Salvadori

Perugia – Chievo | Daniele Tacconi

Pordenone – Frosinone | Loris Pradella

Il lavoro del Dipartimento Senior AIC si arricchisce così di un nuovo progetto mediatico ed istituzionale che si va ad aggiungere alle numerose iniziative tra le quali spicca la “AIC Senior League”, il campionato degli ex professionisti.

Sono moltissimi i calciatori che hanno dato con grande piacere la loro disponibilità a questo nuovo progetto. Oltre ai “convocati” per il primo turno di campionato, vedremo in campo nelle prossime gare oltre 30 ex calciatori professionisti che rappresenteranno il progetto, e l’Associazione, in tutti gli stati d’Italia.

Montervino all’Arechi per l’andata dei playout: “adesso parli il campo”

Tempo di playout per Salernitana e Venezia, con il campo che deciderà la quarta retrocessa dopo Foggia, Padova e Carpi. Un finale thrilling per la Serie BKT che, dopo la promozione dell’Hellas Verona, è in attesa dell’ultimo verdetto. La gara dell’Arechi sarà anche un’occasione speciale per ritrovare una vecchia conoscenza granata, ma più in generale del calcio italiano, Francesco Montervino. L’ex capitano dei campani infatti sarà in tribuna per assistere al match nell’ambito dell’accordo fra Lega B e Aic sugli Ex calciatori in campo.

Lei ha chiuso la carriera a Salerno, che ricordo ha di quel periodo?

Nella mia esperienza granata ho 2 momenti particolarmente importanti, uno negativo e uno positivo: la sconfitta nella finale playoff con l’Hellas Verona che di fatto ha portato anche al fallimento della società e la rinascita, con la vittoria del campionato di D e il ritorno in C1 da capitano, cosa che mi ha fatto legare particolarmente a questi colori e che mi ha dato ancora di più responsabilità.

Da calciatori ne ha giocate tante di partite importanti, quindi sicuramente potrà dirci una sua impressione su questo playout.

Da ex calciatore non posso che dire che si tratta di una situazione particolare, strana quantomeno. Perché un calciatore vive di emozioni quindi staccare la spina e riattaccarla non è semplice ma una volta che è stato messo tutto da parte conta il campo. La squadra che sarà più pronta psicologicamente avrà la meglio, sarà una battaglia sportiva e un pronostico non posso sinceramente farlo. Sicuramente mercoledì a Salerno ci sarà un clima infuocato, e sono contento di assistere ad una gara che si preannuncia così tanto equilibrata.

Mentre, più in generale, della B cosa pensa?

Spero tanto che quando la gente parlerà di questo campionato si potrà ricordare delle belle favole che sono state scritte e non degli aspetti extra sportivi. Parlo della promozione del Lecce, con Liverani, che ho incontrato proprio in questi giorni, che ha creato un gruppo unico e ha ottenuto un risultato davvero incredibile con una doppia promozione che non può essere dimenticata. O di quella del Brescia, che dopo tanti anni è tornato nell’Olimpo del calcio. Per non parlare dell’Hellas che, dopo un campionato altalenante, ha trovato la quadratura del cerchio e ha conquistato i playoff. Un campionato che anno dopo anno si conferma appassionante fino alla fine e che non merita di essere ricordato per altri aspetti.

Parliamo di lei, sappiamo che ha svolto ruoli dirigenziali e che è impegnato anche nel sociale soprattutto per l’integrazione. Ecco, che progetti ha per il suo presente e per il suo futuro?

Faccio la premessa che sono un allenatore abilitato ma anche e soprattutto un direttore sportivo. E’ questa la mansione che mi piacerebbe svolgere perché penso sia la più incline alle mie caratteristiche. Mi piace prendermi le mie responsabilità, un po’ come quando ero calciatore. Ho fatto 2 anni a Taranto, la mia città natale, e penso siano stati abbastanza positivi ma adesso sto aspettando il progetto giusto, le chiamate non mancano ma è giusto valutare bene per poter lavorare al meglio. C’è poi il mio impegno in chiave sociale, con dei progetti per l’integrazione degli stranieri nel nostro territorio, ma anche quello con l’Aic che mi permette di essere utile per il calcio italiano anche ai giovani calciatori.

Renica dalla Francia a Verona: “Al Bentegodi nulla è scontato”

E’ nato in Francia ma non si può dire che non sia italianissimo: Alessandro Renica, classe 1962, già a 3 anni è rientrato in Italia, a Verona per l’esattezza, e con la formazione scaligera ha vestito i colori dal 1991 al 1993, un grande traguardo per uno che da ragazzino era “malato” di Hellas. Domani sera, nell’ambito dell’accordo fra Lega B e Aic sugli Ex calciatori in campo, Renica sarà al Bentegodi per gustarsi la semifinale tra gialloblu e Pescara, un match di cartello tra due squadre dalla grande tradizione calcistica.

Qual è il primo ricordo che le viene in mente se si parla di Verona?

‘Beh, ce ne sarebbero tanti. Innanzitutto io da ragazzino ero tifosissimo, malato praticamente, dei colori gialloblu. Potrei raccontare tante cose, tante esperienze, ma mi basta dire un nome per far capire a tutti quello che voglio dire: Gianfranco Zigoni. Ecco io mi godevo le sue prestazioni, e questo la dice lunga in che contesto ho mosso i primi passi come tifoso dell’Hellas Verona’.

E adesso segue ancora l’Hellas?

‘Sicuramente meno di prima anche a causa del lavoro. Mi trovo a seguire perlopiù il Napoli, altra città che ha un certo valore nella mia vita, ma mi capita comunque di informarmi sulle prestazioni della squadra di Aglietti. Anche perché da allenatore comunque uno deve tenersi informato, e a me piace fare le cose bene’.

Mercoledì sera al Bentegodi arriva il Pescara per la semifinale playoff, che partita sarà?

‘Come dicevo prima per fare delle analisi specifiche bisogna conoscere fino in fondo tutte le variabili e gli ambienti. Visto che non posso giudicare questi aspetti in maniera precisa posso dire la mia idea generale di questo match, anche alla luce della mia esperienza e della mia conoscenza del calcio. Bisogna fare una premessa e dire che, a livello fisico, le due squadre arrivano in due momenti contrapposti: il Pescara entra in scena adesso, avendo ottenuto un miglior piazzamento in classifica, l’Hellas Verona invece ha disputato addirittura i supplementari nel turno preliminare contro il Perugia. Quindi, almeno a livello atletico, potrebbero esserci delle difficoltà per i padroni di casa e proprio su questo potrebbe puntare Pillon per mettere sui giusti binari il match, senza dimenticare che, visto il miglior piazzamento in classifica, il Pescara può contare anche sulla possibilità di arrivare in parità al termine dei 180′. Però Aglietti ha dimostrato di avere una squadra con una grande capacità offensiva, con tanta qualità e che sicuramente è molto competitiva. Poi naturalmente parlerà il campo, fare pronostici in questo momento è impensabile’.

E più in generale di questa B cosa pensa?

‘La serie cadetta è il palcoscenico migliore per non bruciare i giovani e per lanciarli nel calcio che conta. I grandi club, quelli che giocano le coppe europee, hanno difficoltà a gestire tutta la rosa e tutti i giovani senza bruciarli. Ecco allora che la B diventa una palestra vera e propria e le ultime convocazioni nelle rappresentative azzurre ne sono la prova. La B è un campionato molto difficile, equilibrato, in cui le motivazioni sono pazzesche e l’equilibrio è una caratteristica diventata “tradizionale”. Sicuramente un campionato come questo serve all’intero movimento perché permette ai talenti del domani di fare un’esperienza molto formativa che possa lanciarli subito nei grandi palcoscenici’.

Nella foto, Alessandro Renica (3° in alto a partire da destra) ai tempi dell’Hellas Verona.