Empoli: A come Andreazzoli
Il mister dell'Empoli in cinque mesi ha riplasmato la squadra e l'ha condotta alla promozione
Una vittoria costruita sul lavoro e sui principi di gioco che l’allenatore toscano proverà a riproporre la prossima stagione in Serie A.
A Empoli a inizio stagione dicevano che sarebbe stata un’annata di transizione, che in squadra c’erano tanti giovani che avevano bisogno di maturare. Affermazioni alle quali nessuno credeva, perché quando il presidente Corsi e il suo staff puntano su un ragazzo un motivo c’è sempre. L’arrivo di Aurelio Andreazzoli ha mutato faccia alla squadra, abbandonata la difesa a 3 si è passati alla linea a 4. E, al gioco palla a terra. Nel racconto dell’allenatore il racconto di una cavalcata entusiasmante.
Mister, complimenti per la vittoria del campionato! Ci racconta cosa prova? Si è reso conto di quello che ha combinato?
«Effettivamente è stato tutto così repentino e veloce da quel 17 dicembre. Non ci siamo resi conto di quello che abbiamo combinato. È stata un’emozione particolare, ma è venuta così rapidamente che dobbiamo ancora godercela. Ora ce ne stiamo rendendo conto…»
In bici con gli amici
Partiamo da quel 17 dicembre…
«Io me ne stavo in pace a fare quello che mi piaceva fare da tempo: andare in giro con i miei amici in bicicletta per le Apuane. La telefonata mi ha un po’ sbalestrato e anche in un certo senso infastidito.»
Infastidito? Poi ha accettato…
«Sì, l’insistenza e l’interesse della società e anche la presa di coscienza che avevo la possibilità di lavorare con un gruppo di calciatori interessanti, mi ha molto intrigato. Poi la chiacchierata col presidente… Continua a leggere l’intervista sul B Magazine di questo mese.